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citazioni

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..TeSs..
view post Posted on 26/2/2006, 17:05






"Pochi amano sentir parlare dei peccati che amano compiere."


"Sii solo, e non sarai nessuno."


"E ogni angoscia che ora par mortale, di fronte al perder te, non parrà eguale."


"I vigliacchi muoiono molte volte prima della loro morte. L'uomo coraggioso sperimenta la morte una volta sola."


"Essere saggio e amare eccede le capacità dell'uomo."


"E chi muore senza portare nella propria tomba almeno una pedata ricevuta in dono da un amico?"


"Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo, che udir con gli occhi è finezza d'amore."


"Se pur sia bello l'amore ch'è implorato, assai più bello è quell'amore che si concede di sua propria volontà."


"Cosa c'è in un nome? Quel che chiamiamo rosa anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe sempre lo stesso dolce profumo."


"Il dolore infierisce proprio là dove si accorge che non è sopportato con fermezza [...]. Poiché il ringhioso dolore ha meno forza di mordere l’uomo che lo irride e lo tratta con disprezzo."


"Immaginare il bene ci rende soltanto più sensibili al male. Il dente crudele del dolore non fa mai soffrire tanto come quando rode la ferita e non la taglia di netto."


"Una donna è un piatto per gli dei, se a condirlo non è il diavolo. "


"E' forse più nobile soffrire, nell'intimo del proprio spirito, o imbracciar l'armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e, combattendo contro di esse, metter loro una fine?"


"Niente è giusto o sbagliato ma è il pensiero che lo rende tale."


"Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra piccola vita è circondata dal sonno."


"E' davvero un buon padre quello che conosce suo figlio."


"Chi sei tu, che nel buio della notte osi inciampare nei miei più profondi pensieri?"


"L'amore non guarda con gli occhi, ma con il sentimento, ed è per questo che l'alato Cupido viene dipinto bendato."


"E' una bella prigione, il mondo."



 
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_Daisy&Demi_
view post Posted on 20/1/2007, 18:43




ke belle! ank'io amo shakespeare!!
io ho qst citazioni: (il resto le ho salvate nel cell:..!!)

Ch'io mi volga indietro a guardarti. O tu, muraglia che ricingi quei lupi, sprofonda nella terra e non proteggere più Atene! Diventate incontinenti, matrone! L'obbedienza sparisca nei fanciulli! Schiavi e pazzi, strappate i grinzosi senatori dai loro seggi e amministrate le leggi in loro vece! In pubbliche bagasce mutatevi all'istante, fresche virginità! Fatelo sotto gli occhi dei vostri genitori! Voi, falliti, tenete duro, e invece di pagare, fuori i coltelli e tagliate la gola dei vostri creditori! Servi giurati, rubate! I vostri austeri padroni sono ladri a man bassa e saccheggiano in nome della legge. E tu serva, va' nel letto del padrone, poiché la tua signora è di bordello. Figlio sedicenne, strappa la gruccia imbottita del tuo vecchio padre zoppicante e con essa spaccagli il cervello! Pietà, timore, devozione agli dei, pace giustizia, verità, domestica reverenza, riposo notturno, buon vicinato, cultura, costumi, arti e mestieri, gerarchie, riti, consuetudini e leggi, decadete nei vostri deleteri opposti, e solo viva il caos! Pestilenze che colpite gli uomini, ammassate le vostre potenti e infette febbri su Atene, matura alla rovina! E tu, fredda sciatica, storpia i nostri senatori, così che lussuria e libidine, nel cuore e nel midollo della nostra gioventù, in dissolutezza! Rogne e pustole, disseminatevi sul petto degli Ateniesi e la loro mèsse sia una lebbra universale! L'alito infetti l'alito, sì che la loro società, come la loro amicizia, sia solo veleno! Da te voglio portar via nient'altro che nudità, o città detestabile! Prendi anche questa con innumerevoli maledizioni! Timone se n'andrà nelle foreste dove troverà bestie selvagge molto più miti dell'uman genere. Confondano gli dei (uditemi voi tutti. buoni dèi!) gli ateniesi, dentro e fuori queste mura! E concedano che con la vita di Timone cresca anche il suo odio per tutta la razza degli uomini, grandi e umili! Amen.
William Shakespeare Timone d'Atene

Nella comunità stabilirei che ogni cosa si dovesse regolare all'opposto di quel che si fa per solito. E difatti non ammetterei alcuna sorta di traffico. Né i magistrati avrebbero autorità alcuna. La cultura dovrebb'essere affatto sconosciuta. Le ricchezze, la povertà, gli impieghi servili non dovrebbero esistere. Né contratti, né diritti di successione, né confini, né divisioni di terre, né coltivazioni, né vigne: nulla di tutto questo. Non si dovrebbero conoscere alcun uso del metallo, né del grano, né del vino, né dell'olio. E nessuna sorta di occupazione. Tutti in ozio. Tutti, nessuno escluso. Ed anche le donne, ma innocenti e pure. Nessuna sovranità...
William Shakespeare La tempesta

Essere, o non essere - questa è la domanda: se sia più nobile per la mente soffrire i colpi e le frecce dell'oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, finirli. Morire, dormire - nient'altro, e con un sonno dire fine alla stretta del cuore e ai mille tumulti naturali che eredita la carne. E' una consumazione da desiderare devotamente. Morire, dormire. Dormire, forse sognare; e qui è lo scoglio. Perchè, in quel sonno di morte, quali sogni possono venire, dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale, deve farci esitare. Ecco il motivo che dà alla sventura così lunga vita. Perchè chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo, il torto degli oppressori, l'offesa degli arroganti, gli spasimi dell'amore disprezzato, il ritardo della legge, l'insolenza delle cariche ufficiali, e gli insulti che il merito paziente riceve dagli indegni, quando da solo potrebbe darsi la sua quietanza con un semplice pugnale ? Chi vorrebbe portare pesi, per imprecare e sudare sotto una faticosa vita, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte, il paese inesplorato dal cui confine nessun viaggiatore ritorna, sconcerta la volontà e ci fa sopportare i mali che abbiamo piuttosto che volare ad altri che non conosciamo ? Così la coscienza ci fa codardi tutti, e così il colore naturale della risoluzione è contagiato dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento, per questa causa, deviano dal loro corso e perdono il nome di azione.
William Shakespeare Amleto

Non dar lingua ai tuoi pensieri, e i pensieri aspetta di averli ben ponderati prima di convertirli in azioni. Sii affabile, ma non volgare ; agli amici provati tieniti unito con vincoli d'acciaio, ma non farti venire il callo alla destra stringendo tutte le mani che incontri. Guardati dal cacciarti in risse : ma se proprio ti ci trovi, che il tuo avversario ne esca augurandosi di non incontrarti più. Ascolta tutte le opinioni, ma sii riservato nei tuoi giudizi. Elegante il vestire in proporzione ai mezzi, ma senza sfoggio ; ricco, non stravagante ; perché l'abito rivela l'uomo. Non chiedere né dare a prestito perché che presta perde quasi sempre il denaro e l'amico, e il far debiti riduce il senso della parsimonia. E questo soprattutto : sii sincero con te stesso ; e ne seguirà, come la notte segue il giorno, che non potrai essere falso con gli altri. E ora addio : la mia benedizione faccia lievitare in te questi
consigli.
Shakespeare. Amleto
 
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Interista92
view post Posted on 7/3/2008, 15:52




grazie mille... mi hai aiutato nei compiti x doma di inglese :D ;)
 
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2 replies since 26/2/2006, 17:05   1267 views
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